La balbuzie

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La balbuzie è un disturbo del ritmo della parola. E’ caratterizzata dalla ripetizione, più o meno frequente e rapida, di alcuni suoni, alcune sillabe o alcune parole all’interno di una frase. Generalmente la ripetizione avviene all’inizio della frase. La balbuzie è spesso accompagnata da:

· Disturbi motori,

· Tic facciali,

· Movimenti del tronco,

· Rossori,

· Palpitazioni.

Rispetto all’alterazione della parola, si distinguono differenti tipi di balbuzie:
· Una semplice ripetizione dei primi suoni o sillabe della frase,

· Un blocco iniziale nel momento in cui la persona vuole prendere la parola con conseguente partenza esplosiva della frase,

· Una combinazione dei due fenomeni (ripetizione e blocco),

· Un silenzio troppo lungo al momento di parlare.

Quali sono le cause della balbuzie
Le cause sono difficili da elencare, perché tutti gli studi medici hanno dimostrato che variano da individuo a individuo. Si è tuttavia notato che la balbuzie compare spesso intorno ai 3 anni, o quando il bambino inizia a formulare delle vere frasi. Può allora verificarsi uno scarto tra il pensiero e la verbalizzazione a scapito della parola. Può anche comparire verso i 6 anni, al momento della scolarizzazione, quando il bambino si trova di fronte a delle difficoltà che non riesce a superare né a esprimere. La balbuzie può manifestarsi anche durante l’adolescenza, verso i 12 anni, quando il bambino prende coscienza di anomalie, fino a quel momento poco appariscenti, della parola. Alcuni tipi di balbuzie sono, infine, direttamente legati a un avvenimento scatenante o vissuto come tale (morte di un familiare, fine di un rapporto affettivo o difficoltà professionali).Terapia della balbuzie.

Bisogna consultare il medico non appena il disturbo si manifesta in modo continuativo. Dopo avere analizzato il carattere prettamente funzionale della balbuzie e avere escluso una malattia del sistema nervoso, il medico indirizza il balbuziente alle tecniche terapeutiche più adatte al suo caso. Le terapie della balbuzie dipendono dalla gravità del disturbo e dalle sue manifestazioni. Il rilassamento e le tecniche ipnotiche permettono un migliore controllo della respirazione, che sostiene la parola. Il soggetto impara a rilassarsi e ad affrontare il momento di parlare con minore apprensione. La rieducazione ortofonica si rifà alle tecniche precedenti, ma propone in più degli esercizi di elocuzione precisi e differenziati. Il ritmo, la melodia, l’intensità e la precisione della parola sono trattati in modo sistematico e progressivo. Si può inoltre ricorrere a un aiuto psicologico isolatamente o congiuntamente ad altre tecniche. I trattamenti farmacologici non sono efficaci di per sé, ma possono essere utilizzati per brevi periodi al fine di diminuire gli stati ansiosi e agire sulla muscolatura, favorendo il rilassamento. A tale scopo, possono essere somministrati i farmaci ansiolitici di tipo benzodiazepinico.

La personalità del balbuziente
L’adulto balbuziente, abituato al proprio disturbo, ha integrato la balbuzie nella propria vita. La sua personalità si organizza intorno alle sue difficoltà di parola. Alcuni, iperemotivi e ansiosi, vivono ogni situazione della quotidianità come stressante, timorosi di ogni novità. Altri sembrano più sereni, ma dimostrano un perfezionismo eccessivo, in particolare a livello del linguaggio. Cercano in questo modo di compensare il proprio disturbo. Qualcuno, infine, possiede una personalità nevrotica e può tendere a isolarsi socialmente con conseguente rifiuto dei rapporti interpersonali ed eccessiva riduzione della propria vita affettiva.

Modelli comunicativi e comportamentali anomali dei balbuzienti

· I balbuzienti tendono a non guardare negli occhi i loro interlocutori. Probabilmente il loro atteggiamento è dettato dal desiderio di non vedere la reazione dell’interlocutore alla loro balbuzie;

· Spesso i balbuzienti hanno una respirazione irregolare e tendono a parlare con poca aria nei polmoni o addirittura senza. Alcuni balbuzienti tendono persino a parlare durante la fase di inspirazione;

· Alcuni balbuzienti evitano o cercano di evitare la balbuzie ricorrendo alla sostituzione dei vocaboli: se sentono che un particolare vocabolo provocherà la balbuzie, lo sostituiranno con un altro vocabolo dal significato simile. Alcuni balbuzienti sono così abili nell’utilizzo di questa tecnica che nessuno, talvolta neppure il coniuge, è a conoscenza del loro problema;

· Spesso i balbuzienti ricorrono ad espressioni ridondanti del tipo; come, sai, vediamo, etc. Hanno l’impressione che queste espressioni possano aprire loro la strada verso la parola tanto temuta;

· I balbuzienti tendono a reagire allo stress contraendo i muscoli delle loro corde vocali e ciò spiega probabilmente perché la balbuzie spesso peggiora in condizioni di stress;

· Molti balbuzienti evitano di balbettare evitando di parlare.

· Molti balbuzienti manifestano sentimenti e percezioni negative in relazione alla loro balbuzie e a se stessi;

· i balbuzienti si vergognano della loro balbuzie e spesso fanno grandi sforzi per cercare di nasconderla;

· i balbuzienti si sentono spesso colpevoli di non saper raggiungere un obiettivo che a loro avviso sarebbe raggiungibile se solo parlassero fluentemente;

· i balbuzienti si sentono spesso frustrati dalla propria incapacità a comunicare in maniera efficace con altre persone;

· la balbuzie induce spesso un sentimento di inadeguatezza.

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