Home Alimentazione - Nutrizione Lo sciroppo di glucosio

Lo sciroppo di glucosio

6 min read
0
0
65

La definizione precisa di sciroppo di glucosio, a differenza degli altri componenti generalmente utilizzati in ambito dolciario e di pasticceria, non è molto semplice e può variare in funzione dei caratteristici elementi di cui di volta in volta esso può essere composto: uno tra tanti, l’amido (di solito quello di mais, ma non è escluso che ve ne possano essere di altri tipi), che come ricorderemo è un polisaccaride costituito da tante unità di glucosio legate tra loro in maniera lineare e ramificata: attraverso un processo detto di “conversione enzimatica” in grado di sciogliere questi legami – tra questi enzimi ricordiamo l’alfa amilasi, che permette di ottenere sciroppi con un contenuto di circa il 10-20% di glucosio libero, e la gluco-amilasi, che invece tende ad aumentare tale percentuale oltre anche il 90% – si può ottenere questo sciroppo, decisamente meno dolce dello zucchero, ma in grado di prevenire la cristallizzazione del lattosio, abbassare il punto di congelamento e conferire corpo al prodotto finito.

Stando a quanto è stato stabilito nella vigente legislatura, lo sciroppo di glucosio non è altro che una composizione ottenuta generalmente da amido e fecola, che si presenta come una soluzione acquosa, purificata e concentrata di carboidrati alimentari: secondo diversi farmacisti – che si trovano a dover spesso rispondere alle richieste più disparate da parte di casalinghe alla ricerca di questo elemento, molto utile per la preparazione dei dolci – è addirittura possibile creare lo sciroppo di glucosio in casa: basterebbe, infatti, conoscere le esatte dosi e prestare molta attenzione ai tempi di preparazione (e soprattutto a quelli di bollitura).

Il “vero” sciroppo di glucosio, dovrebbe presentarsi come un liquido limpido, incolore, di gusto medio dolce e di viscosità medio – elevata. Esso dovrebbe rispondere alle seguenti caratteristiche:

1) la sostanza secca da cui partire non dovrebbe essere inferiore al 70% in peso;

2) l’equivalente destrosio non dovrebbe essere inferiore al 20% in peso sulla sostanza secca, espresso in D-glucosio;

3) le ceneri solfatate non superiori all’1% in peso sulla sostanza secca.

Lo sciroppo che si acquista in farmacia, presso le erboristerie o pasticcerie – anche se sono in molte a garantire che sia difficilissimo trovarlo in commercio – viene sostanzialmente impiegato per uso industriale e commerciale nella produzione di caramelle (mmf), cioccolato plastico, pasta di zucchero, fondant, gommosi, etc. anche grazie ad un miglior controllo dell’ umidità, che gli permette di conferire maggior corpo, viscosità, e plasticità ai prodotti in cui è utilizzato.

Per questo motivo, noto è il suo uso in ambito gelatiero – come abbiamo detto è in grado di abbassare il punto di congelamento – ed in quello dolciario in genere, in cui riesce a mantenere la cremosità del prodotto (parliamo in particolare di dolci confezionati, come croissant e merende ripiene di crema) pur abbassando – o mantenendo stabile – il livello di dolcezza.

Poiché tra i vari tipi di amido da cui si ottiene lo sciroppo di glucosio va ricordato quello di frumento, il timore generale è che esso possa non essere adatto a persone affette da celiachia: poiché però esse è purificato dalla componente proteica, quindi sostanzialmente privo di glutine, il pericolo dovrebbe essere inesistente o comunque minimo.

E’ sempre utile, tuttavia, controllare l’etichetta ed informarsi presso la propria struttura medica per scongiurare eventuali danni alla propria salute.

Load More Related Articles
Load More By Enrica Prosperi
Load More In Alimentazione - Nutrizione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Check Also

Perchè non serve contare le calorie

Perchè non serve contare le calorie https://medium.com/@drjasonfung/counting-calories-is-a…