La dieta rappresenta uno stile di vita caratterizzato da regole fondamentali. Lo sport e un corretto regime di alimentazione aiutano a prevenire le malattie. La quantità di cibo da assumere deve essere varia e i pasti devono essere distribuiti in modo corretto durante la giornata. Bisogna fare in modo, però, di distribuire le calorie nei pasti principali della giornata e la corretta distribuzione delle calorie è data da uno schema ben preciso. E’ buona norma assumere almeno il 25% delle calorie a colazione, il 40% a pranzo ed infine il 35% a cena. Inoltre, è bene ricordare che un singolo alimento non può soddisfare tutte le esigenze del nostro organismo. I carboidrati, le proteine, i lipidi, le vitamine e i sali minerali devono fornire il giusto apporto energetico per garantire un corretto fabbisogno sostanziale. Carboidrati: rappresentano la fonte energetica utilizzata come “carburante” per lo svolgimento di tutte le funzioni delle cellule e dei tessuti. Patate, pasta, pane, frutta, latte e alimenti farinacei sono alimenti ricchi di carboidrati. Proteine: Oltre un ruolo importante per il sistema immunitario, esplicano in tutti gli organismi importanti funzioni biochimiche per la crescita dei bambini e sono indispensabili per la rigenerazione dei tessuti in età adulta. Gli alimenti che contengono proteine sono: la carne, il pesce, il latte e le uova, ma anche i legumi come la soia, i fagioli e i piselli. Lipidi: rappresentano un’importante risorsa per l’organismo in quanto fondamentali per il mantenimento delle membrane cellulari e per l’assorbimento delle vitamine A, D, E, K. Sono contenuti nei condimenti grassi, nella carne, nel pesce e nella frutta secca.Vitamine: sono necessarie per un corretto metabolismo agendo come coenzimi.
Sali minerali: I principali sono il calcio, lo zinco, il ferro, il fosforo, il magnesio e il potassio.
Dipendenza da una dieta
Quando ci si impegna a seguire una dieta, soprattutto se si tratta di un regime alimentare molto drastico, risulta particolarmente difficile mantenerla. Per la maggior parte delle persone essere affamati e rinunciare ai propri cibi preferiti diventa tanto gravoso che il vero problema diventa quello di riuscire a mantenere la dieta che si cerca di seguire. Per il soggetto affetto da anoressia, invece, accade l’inverso. Una volta messosi a digiuno, infatti, gli diventa difficile ricominciare a mangiare. Quando l’apporto delle sostanze assunte con una dieta non è adeguato si verificano situazioni di carenza che possono portare a malattie.
Anoressia nervosa
Quando un soggetto inizia una dieta possono esistere ragioni molto più profonde del semplice desiderio di vedersi più magra allo specchio. L’anoressia nervosa è una malattia conosciuta come “malattia dei digiunatori” anche se malgrado la sua definizione, le cause restano molto complesse e non sono da attribuirsi al semplice desiderio perdere peso. Tale patologia è più frequente nei giovani tra gli 11 e i 30 anni e colpisce in particolar modo le donne.
Cause
L’anoressia nervosa è un fenomeno in netto aumento. Spesso è difficile comprendere le cause della malattia. Il modello corrente di bellezza dello stereotipo femminile, propagandato dai mass- media, costituisce per gli adolescenti una sufficiente motivazione a voler rifiutare il cibo. In questo modo i soggetti affetto dalla malattia, si aggrappano alla convinzione ostinata che la loro estrema emaciatezza è così giusta e bella, ignorando di fatto il contrario.
Pericoli
Quanto più un soggetto è affetto da anoressia, più esso avrà una visione distorta di se stessa e tanto più si rende difficile curare il paziente. La mortalità per anoressia nervosa, in passato, oscillava tra il 5% e il 25% dei casi. Oggi, però, grazie ad una maggior conoscenza delle sue cause, la situazione è migliorata.
I segni evidenti dell’anoressia nervosa
Diversi sono i segnali che inducono a capire se un soggetto rischia di ammalarsi diventando anoressico. I più evidenti sono: il volto emaciato, gambe e braccia magre, evidente perdita di peso, arresto delle mestruazioni, diarrea alternata a stipsi, vomito pallore e pelle fredda. Anche il comportamento del soggetto rappresenta un fattore che aiuta l’esperto a capire se un soggetto è affetto da anoressia tra i quali l’ipersensibilità verso il proprio aspetto fisico e l’occultamento del cibo.
Terapia
La terapia da seguire affinché il paziente affetto da anoressia nervosa possa guarire è caratterizzata da due fasi. La prima riguarda un intervento che aiuta a ristabilire il peso corporeo. Il secondo serve, invece, a prevenire un’eventuale ricaduta migliorando l’aspetto psicologico del paziente.