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I bambini italiani continuano ad essere i più grassi di Europa

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Ben il 21% dei bambini italiani sono obesi anche se si comincia a vedere qualche risultato dopo le tante iniziative messe in opera dai sanitari italiani.

Ricordiamo brevemente consigli e proposte degli ultimi anni:

Allattamento al seno

Una ricerca che fù presentata  a Torino, nell’ambito delle Giornate Pediatriche Internazionali – presiedute dal direttore della Scuola di Specializzazione in Pediatria dell’Università di Torino, il prof. Gian Carlo Mussa – ha evidenziato che i bambini nutriti al seno hanno una minore propensione alla obesità. Ancora una volta, quindi, i pediatri hanno rinnovato l’appello alle neo-mamme di allattare di più e più a lungo.
“L’allattamento al seno è essenziale – spiegò il prof. Claudio Fabris, primario di neonatologia della clinica Universitaria del Sant’Anna – quando si tratta di prematuri: è importante innanzitutto perchè le possibilità di sopravvivenza sono maggiori, ma anche per il nutrimento, per il loro sviluppo futuro, per saldare il rapporto tra mamma e bambino. Per questo nei reparti di terapia intensiva si cerca in tutti i modi di consentire alla mamma di stare vicino al suo piccolo e di dargli latte”.
Inoltre una ricerca scandinava ha messo in evidenza la possibile azione protettiva dell’allattamento al seno sulla sindrome da morte in culla (SIDS). La ricerca ha messo a confronto i dati inerenti, 244 bambini morti per la SIDS, con quelli di oltre 800 neonati sani. È risultato così che i neonati allattati al seno per meno di otto settimane, aumentano i rischi di mortalità da tre a cinque volte. Ma perché questo accade? Le ragioni non sono del tutto chiare. Le ipotesi più accreditate, però, sottolineano il diminuito rischio di infezioni e il contatto più ravvicinato tra madre e figlio. Lo studio, ancora da approfondire, accredita nuovamente l’allattamento al seno già associato alla riduzione del rischio di infezioni all’orecchio, allergie e obesità.

Il video hamburger ingrassa sul serio

Gli spot televisivi hanno aumentato le porzioni dei cibi da reclamizzare e i bambini tendono a ingrassare davanti allo schermo. L’allarme arriva dall’American Heart Association’s Asia Pacific Scientific Forum. Secondo i ricercatori, dalle prime immagini di spot sui cereali della prima colazione (nel 1970) oggi le porzioni proposte in TV sono notevolmente aumentate. Nessuno studio, al momento, ha riscontrato un effettivo collegamento tra i prodotti pubblicizzati e lo stato di salute dei giovani di oggi. Al contrario, però, gli studiosi hanno evidenziato che i ragazzi abituati a consumare molti dei prodotti reclamizzati in TV e che svolgono poca attività fisica, hanno un maggior rischio di diventare obesi e, pertanto, di soffrire da adulti di disturbi cardiocircolatori. Inoltre, con gli anni non sono aumentate solo le porzioni degli alimenti pubblicizzati, ma anche il tipo di alimenti: in netto aumento la promozione di cibi da fast-food, come hamburger e patatine fritte. In particolare, i ricercatori hanno contato ben 3.000 prodotti alimentari destinati al pubblico più giovane. E’ importante, quindi, un costante controllo delle reclame di prodotti alimentari, soprattutto se mandate in onda nelle ore in cui i più giovani sono soliti guardare la televisione. Questo per evitare di dare ai ragazzi cattive abitudini alimentari, che potrebbero influenzare negativamente il loro stato di salute attuale e futuro.

Evitare eccesso di succhi di frutta

L’abitudine ad assumere due o tre succhi al giorno, comporta malnutrizione, specialmente nei bambini dai due ai cinque anni, per mancata assunzione di altri elementi nutrienti (dati per lo più dal latte e da altri cibi solidi) con la conseguenza di squilibri e disabitudine a masticare. Il rischio è alto anche per gli adulti, infatti, i succhi di frutta rappresentano un surplus calorico che, a lungo andare, può portare al sovrappeso e obesità.

Bimbi grassi perchè sempre più soli nella famiglia del nuovo millennio

E’ la sconcertante realtà che è emersa da studi condotti dai pediatri della Federazione italiana medici pediatri. I bambini di oggi sono sempre più spesso figli unici di genitori non più giovanissimi e riversano la loro solitudine sul cibo. Secondo l’indagine le condizioni di salute di bambini e adolescenti italiani non sono preoccupanti (se non in qualche caso particolare), ma la raccomandazione a seguire di più i nostri figli è fondamentale: alto è il disagio psicologico che i ragazzi vivono in famiglia e nella società a volte troppo veloce per i ritmi di sopportazione.

Postato da Giovannni Colombo

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