Questa malattia è una patologia parassitaria tropicale presente in Africa e nell’America del Sud. La malattia deve il suo nome ai disturbi nervosi che si manifestano nella forma evoluta, tardiva della tripanosomiasi. Agli inizi degli anni Sessanta, questa malattia sembrava sradicata, ma in seguito si è assistito a una sua forte recrudescenza, con diffusione anche in molte zone urbane.
Quale è la causa della malattia del sonno
La malattia del sonno è provocata da un parassita, il tripanosoma, presente nel sangue di numerosi mammiferi, compreso il bestiame, i cavalli, la selvaggina e l’uomo. Il tripanosoma si trasmette da un individuo all’altro attraverso un insetto, la glossina e la mosca tze- tze in Africa e alcuni coleotteri, simili alla cimice, nell’America del Sud. La malattia si può manifestare in due differenti modi, si può avere una forma cronica causata dal Tripanosoma brucei gambiense, più diffusa e in prevalenza di tipo occidentale, e una forma acuta causata dal Tripanosoma brucei rhodesiense. Nella forma cronica i sintomi possono essere assenti anche per mesi o anni dopo l’avvenuta infezione, quando si manifestano sono caratterizzati da:
- febbre,
- linfoadenopatie,
- edemi cutanei,
- tachicardia,
- ipotensione,
- ingrandimento del fegato e della milza,
- meningo-encefalite con letargia.
Non in tutte le persone si presentano allo stesso modo e possono variare. La forma acuta si presenta invece in prevalenza con sintomi della meningo-encefalite letargica e si manifestano già dopo 6-28 giorni dall’infezione. Questa malattia viene chiamata anche “malattia del sonno” perché è correlata all’inversione del ritmo sonno-veglia: il malato non è in grado di dormire nella notte, ed è sopraffatto dal sonno durante il giorno. Alcuni sintomi della malattia del sonno:
- Reazione locale alla puntura di un insetto,
- Febbre moderata ma costante,
- Ingrossamento dei linfonodi,
- Eruzioni tondeggianti,
- Spossatezza,
- Disturbi motori e sensitivi,
- Disturbi psichici,
- Anomalie del comportamento,
- Inversione del ritmo sonno- veglia, seguita da apatia e sonnolenza permanente,
- Coma.
Terapia
I primi sintomi della malattia non sono caratteristici. La puntura d’insetto può passare inosservata o dar luogo a una reazione locale simile a un foruncolo. Dopo un’incubazione che va da cinque a venti giorni, il malato presenta febbre moderata, ingrossamento dei linfonodi ed eruzioni cutanee sottoforma di grandi placche rosse. Si deve consultare il medico non appena compaiono questi sintomi. Se il resoconto del malato o i primi sintomi osservati evocano la tripanosomiasi, il medico prescrive un esame diretto del sangue. Una colorazione speciale evidenzia la presenza di parassiti tra i globuli rossi. In caso positivo, si impone il ricovero in ospedale per praticare altri esami, come per esempio una puntura lombare. Esistono una serie di farmaci, derivati dalla diamina, dall’arsenico o dal nitro furano, attivi contro il tripanosoma. La terapia dura qualche giorno se si interviene nella fase iniziale, parecchie settimane se la malattia viene invece diagnosticata tardivamente. I soggetti, da soli, possono soltanto controllare gli attacchi febbrili e lottare contro la disidratazione bevendo molto, il resto della terapia deve essere compito del medico.
Come si evolve la malattia
Dopo la fase invasiva, caratterizzata da febbre, eruzione cutanea e ingrossamento dei linfonodi, i sintomi regrediscono. Persiste soltanto una febbre moderata, e poi compaiono i sintomi neurologici di tipo meningoencefalitico. L’ipersensibilità è costante. Sono inoltre possibili anche:·
- Paralisi,
- Convulsioni,
- Tremori,
- Movimenti anormali e scoordinati.
I disturbi psichici, molto frequenti, sono contraddistinti da modifiche del carattere, per cui una persona allegra può diventare triste e viceversa. I disturbi del comportamento inducono a commettere atti anomali o delittuosi. I disturbi del sonno compaiono solo tardivamente. All’inizio, si tratta di un’inversione del ciclo con sonnolenza durante il giorno e insonnia notturna. Negli stadi più avanzati, la tripanosomiasi conduce a un’apatia permanente che ha dato alla malattia il suo nome popolare. In assenza di terapia della malattia del sonno, possono sopravvenire il coma e la morte.
Diffusione della tripanosomiasi
Si calcola che circa 50 milioni di persone siano a rischio di malattia. Vengono segnalati circa 20.000 casi all’anno. Il rischio di infezione è comunque scarso e limitato a zone che sono solo una piccola parte di quelle infettate dalla mosca tze-tze. Le mosche si trovano solo a sud del Sahara, ma la malattia è responsabile dell’assenza di cavalli e bovini in vaste zone dell’Africa centrale e specialmente nella Tanzania centrale e orientale. La malattia ha una distribuzione geografica molto irregolare. Si è assistito ad una risorgenza della malattia a partire dalla metà degli anni ’90 soprattutto a causa della instabilità politica ed economica che hanno portato ad una riduzione delle attività di sorveglianza e di prevenzione da parte dei paesi endemici. Se si deve soggiornare in una regione a rischio, una iniezione di pentamidina ogni 4-6 mesi sembra essere una prevenzione efficace.